LAVANDA
Tra le lande selvagge della montagna di Lure (Francia) nacque una fata dai capelli biondissimi e dagli straordinari occhi blu. Il suo nome era Lavandula. Un giorno, la fata decise di trasferirsi e cambiare vita. Per scegliere il posto perfetto, iniziò a sfogliare un libro di paesaggi. Tra le pagine trovò le valli della Provenza che in quel tempo erano senza vita. Alla vista di quella desolata e brulla terra, Lavandula iniziò a piangere dallo sconforto e le sue lacrime macchiarono li libro di blu. La fata, per rimediare al danno e cancellare le lacrime, decise di prendere un pezzo di cielo e lo stese sulla pagina. Da quel giorno, dall’arida terra di Provenza iniziarono a spuntare distese e distese di fiori blu.
Esiste anche una favola persiana sull’origine della lavanda.
Il re di Persia aveva promesso ad un potente sultano la sua bellissima figlia. Prima del matrimonio, il re l’affidò ad un giovane tutore dagli occhi color lavanda. Questo affascinante insegnante doveva educare la giovane principessa nelle fondamentali discipline di botanica e astrologia.
Accadde, però, che i due s’innamorarono perdutamente pur consapevoli che il loro amore era destinato all’infelicità, a causa di ragioni prettamente politiche e dinastiche.
Aura-Mazola, dio del sole, ebbe compassione dei due amanti e una notte, mentre erano stretti in un abbraccio, li accolse in cielo tra le sue stelle. Indovinante che cosa lasciò sulla terra al loro posto. Esatto, proprio una piantina di lavanda, delicata e profumata come la principessa e con i fiorellini blu in ricordo degli occhi cerulei del suo tutore.
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